Ripartizione acqua calda condominiale

Scritto da Claudio Rallo il 31 Marzo 2010 | Categoria: Acqua calda, Ripartizione spese | Commenta per primo

La ripartizione acqua calda condominiale è sempre un problema. Talvolta le persone si chiedono se è giusto il metodo di ripartizione applicato nel proprio condominio.

Rispondo pubblicamente ad una domanda che mi è stata posta perché può essere utile anche a te.

“Gent. Sig. Rallo
Le percentuali applicate nel nostro condominio sono:
Riscaldamento 77 % ripartito poi per i millesimi
Acqua calda     23 % ripartita per il numero delle persone
 
Se mi fa sapere le percentuali applicate in altri condomini simili al mio
mi farebbe un grande favore.
La ringrazio anticipatamente e Le porgo i miei saluti”
Non riporto il nome dello scrivente per motivi di privacy.

Buongiorno Sig. ,
al di la delle percentuali mi permetto le seguenti considerazioni:
  • Le percentuali che utilizzate saranno state inserite nel regolamento condominiale contrattuale per cui non sono facilmente modificabili;
  • Le percentuali che utilizzate saranno state stabilite da un termotecnico in base al rapporto tra le superfici di scambio del calore dei boiler (anche se centralizzato c’è un boiler) e dei caloriferi, per cui è caratteristico di ogni condominio: le percentuali di un condominio non possono essere applicate per un altro (e tutto ciò è dimostrato dal fatto che se fossero numeri casuali stabiliti a priori non sarebbero 77% e 23% ma, per esempio, 80% e 20%);
So di non avere risposto perfettamente alla sua domanda, ma spero che quanto qui riportato la possa aiutare a capire come comportarsi. D’altronde, se ritenete errate le percentuali, potete comunque parlarne in assemblea e, se possibile, trovare un accordo, che può essere sempre impugnato legalmente entro 30 giorni dai dissenzienti o dagli assenti. Si prepari perché sicuramente, se il regolamento condominiale su cui sono riportate le percentuali è di tipo contrattuale (cioè è stato registrato insieme al rogito), si sentirà dire, in modo legalmente corretto, che quando ha comprato l’appartamento ha accettato il regolamento di condominio che riportava tali percentuali stabilite da un tecnico per cui si mantengono.
Resto a disposizione per ultieriori delucidazioni.”
 

Non c’è un metodo univoco per ripartire tali spese e non si può prendere come esempio un altro condomino. Come sempre questi problemi vanno risolti con accordi raggiunti in assemblea e più o meno condivisi, o, per presunte gravi distorsioni della ripartizione, ricorrendo alle vie legali e nominando un perito … ma questa strada è lunga e forse più tortuosa di un semplice accordo che deve essere sempre un compromesso tra le diverse esigenze.
Scivimi cosa ne pensi.

 

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